Quanto è difficile (o facile) disabilitare un sistema di allarme intrusione o furto?
(di Matteo Monetta – Security Specialist)
Sempre più spesso sentiamo delle persone che si ostinano a non voler installare un sistema di allarme in casa per la convinzione che, in fondo, i sistemi antintrusione non servano a nulla.
Di solito, la persona interessata sostiene: “ma riescono ad entrare persino nelle banche e nei magazzini delle aziende. Cosa vuoi che possa fare un sistema di allarme in casa?! I ladri sanno sicuramente come aggirarlo o come eliminarlo!”
Davvero? Come si aggira o elimina un sistema di allarme?
Come sapete ci occupiamo della protezione di cose e persone da molti anni e quindi conosciamo bene il problema. Se ci seguite per qualche minuto vi mostreremo come stanno effettivamente le cose.
Il nostro sistema di allarme “tipo”
La stragrande maggioranza dei sistemi di allarme attualmente richiesti in commercio sono sistemi “wireless” composti da una centralina che comunica con i sensori attraverso una piccola rete radio locale.
Sostanzialmente la centralina è un piccolo computer e la frequenza di comunicazione che generalmente viene utilizzata in Europa è la 433 MHz e la 868 MHz.
I sensori sono solitamente dei sensori “a contatto” sugli stipiti delle porte e delle finestre, supportati da sensori IR/Volumetrici che sorvegliano gli interni. I più completi hanno dei sensori di movimento all’esterno della casa che sorvegliano gli ingressi anche quando le porte e le finestre vengono lasciate aperte (ad esempio, di notte, d’estate…).
L’allarme viene inviato da un combinatore telefonico fisso (PTSN) o cellulare (GSM/GPRS) che avverte i proprietari e/o le forze dell’ordine con una chiamata voce e/o con un SMS. La sirena è quasi sempre presente con il compito di avvisare subito il vicinato o comunque mostrare il punto preciso dell’evento.
Generalmente, per i sistemi meno complessi, per usarlo è sufficiente saper spingere un solo pulsante: “acceso” e “spento”, ovviamente con il codice di sicurezza.
I possibili punti di attacco
Per i nostri lettori del Trentino-Alto Adige, in linea di principio, ci siamo trovati principalmente di fronte a questi tipi di attacchi, specialmente su impianti “NON professionali”:
- Scivolando sotto i sensori.
- Tagliando l’alimentazione elettrica (ove possibile).
- Tagliando i fili del telefono.
- Interferendo in qualche modo con il segnale radio del telecomando.
- Interferendo in qualche modo con il segnale radio tra sensori e centralina, cioè usando il cosiddetto “jamming” (disturbo intenzionale)
- “mascherare” uno o più sensori.
- Sfasciando la centralina.
- Sfasciando o rimuovendo i sensori.
- Sabotaggio sirena esterna con schiuma o vandalizzazione di essa.
Tolti dall’elenco gli attacchi senza speranza di successo e più rozzi ed inefficaci, ne restano soltanto alcuni da esaminare, ma lo vedremo nel prossimo articolo!
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Parte 2 – Quanto è difficile (o facile) disabilitare un sistema antifurto casa?
L’articolo di oggi vuole sfatare alcune credenze in merito all’efficacia dei sistemi di sicurezza, spiegando più nel dettaglio i possibili punti di attacco al sistema di allarme casa introdotti nel precedente articolo
Scivolare sotto i sensori
Il primo tipo di “attacco” al vostro sistema di allarme, e forse il più ovvio, consiste semplicemente nell’evitare i sensori.
A questo punto, entra in gioco l’installatore. A meno che la persona a cui avete affidato l’installazione del vostro sistema di allarme non sia uno specialista del settore, non dovrebbe essere possibile entrare in casa vostra senza essere “visti” da almeno un sensore. In ogni caso, anche riuscendo ad arrivare all’interno dell’abitazione, si dovrebbe essere costretti a fare i conti con altri sensori.
La configurazione normale e base di qualunque sistema di allarme installato da un professionista prevede l’utilizzo di rilevatori di apertura e scasso su porte e finestre e altri sensori volumetrici IR/MW che sorvegliano gli altri ambienti. Nessun punto della casa è mai sorvegliato da un solo sensore (che potrebbe rompersi e/o essere eluso).
Quindi, a meno che non abbiate fatto installare il sistema di allarme da uno sprovveduto o utilizzato un “kit fai da te”, questa ipotesi è da scartare.
Per la cronaca: nella nostra esperienza abbiamo già avuto modo di vedere sistemi di allarme dove risultava possibile entrare nei locali e muoversi al loro interno, “scivolando” appunto tra i sensori.
Disabilitare la sirena
Altra credenza che si vede spesso nei film è “zittire” la sirena con la schiuma da barba.
Possiamo confermare che si sono verificati attacchi di questo tipo, non con la schiuma da barba ma con una schiuma poliuretanica acquistabile con qualche euro in un qualsiasi negozio di bricolage e/o ferramenta.
Le nostre sirene sono equipaggiate con kit anti trapanamento e antischiuma, assieme ad una adeguata altezza di installazione risulta praticamente impossibile attuare questo sabotaggio. L’altezza sufficiente dal suolo protegge anche da attacchi atti alla rimozione e distruzione della sirena (tipo immergerla in un recipiente con acqua).
Se dovessi mettermi nei panni di un ladro, la sirena esterna è l’ultima cosa che andrei a sabotare, perché?
perché provocherei un allarme di sabotaggio (attivando la sirena stessa e comunicazioni di eventuale combinatore telefonico) ancor prima di forzare un accesso, magari su una scala e senza ancora entrare nei locali dove ci sono i beni.
La sirena esterna serve principalmente per rendere identificabile l’appartamento che ha fatto scattare l’allarme in mezzo agli altri quando arriva la pattuglia della Polizia.
Concludo che i sistemi di allarme di solito NON si affidino alla sirena per avvisare le forze dell’ordine ed il proprietario del locale. Praticamente tutti i moderni sistemi di allarme, infatti, usano un combinatore telefonico (fisso o cellulare). Ovviamente, anche se non si sente la sirena suonare, le Forze dell’Ordine un giro di controllo lo fanno lo stesso (ed anche il proprietario…)!
Da più di 20 anni lavoriamo con aziende e privati, per ulteriori spiegazioni in merito vi invitiamo a contattarci!
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Parte 3° – Quanto è difficile (o facile) disabilitare i sistemi antintrusione?
Spesso mi chiedono quanto siano sicuri gli allarmi senza fili e sulla loro “presunta” facilità di sabotaggio.
Chiedere è lecito e rispondere è cortesia!
Ma quando sento la favoletta da bar …“Si piazzano fuori dalla porta ed aspettano che esci di casa. Quando sei andato via, questi con un apposito “aggeggio” che si compra su Internet, azionano il tasto, ti mettono fuori uso il sistema di allarme!
Ora… considerato che a tutto c’è un limite, vorrei cercare di fare chiarezza su alcune conclusioni un po’ drastiche. Certo, come già detto altre volte l’accecamento dei sistemi senza filo NON è una leggenda metropolitana (tipo la schiuma da barba sulla sirena e se non hai letto l’articolo precedente clicca qui ). Ma, ribadisco, da qui a dire che tutti i sistemi wireless possano essere accecati con estrema facilità mi sembra molto estremizzante.
Se anche tu sei d’accordo con me che non si può fare di tutta l’erba un fascio, allora continua a leggere!
L’aggeggio che al sig. Rossi non lo fa dormire la notte, si chiama JAMMER. Gli impianti senza filo, sono soggetti a “Jamming”, vale a dire di oscuramento della frequenza radio a mezzo di una portante più forte che impedisce la ricezione da parte della centrale. Banalmente, è come se il sensore di movimento che ti ho installato in salotto, per comunicare l’allarme parlasse con voce normale e qualcuno vicino alla centrale mettesse una musica a tutto volume, impedendo alla centrale di sentire altre voci e quindi non “sente” che il sensore gli dice che c’è qualcuno.
La prima considerazione da fare intanto è la solita analisi del rischio …”sono potenzialmente soggetto a furti da parte di ladri tecnologicamente preparati a fare un’operazione del genere? ho valori preziosi da proteggere?
Sistemi antintrusione… Troviamo insieme la soluzione!

sistemi antintrusione – Quanto è difficile (o facile) disabilitare un sistema antifurto casa?
Quest’ attività diventa efficace su sistemi che generalmente sono soggetti a rischi che possono essere propri solo di sistemi di bassa qualità e un prodotto è di bassa qualità se è fatto male, non se più bello o di un colore diverso!
Le centrali che propongo ai nostri clienti, ad esempio sono equipaggiate con sistema anti-jamming. Per non parlare in tecnichese, quando la centrale sente la musica alta vicino a se stessa e si accorge che non riesce a sentire il sensore per un po’ di tempo, genera un allarme di manomissione, come se avessero tagliato un cavo all’antifurto filare.
Altra caratteristica fondamentale tecnica è la doppia frequenza, anch’essa utilizzata per evitare il jamming. Significa che il sistema radio di trasmissione e ricezione degli allarmi avviene utilizzando due frequenze separate, ad esempio 433MHz e 866MHz. Vuol dire, riallacciandomi all’esempio precedente, che se sensori e centrale non si sentono da un orecchio, si parleranno dall’altro, anche nel caso in cui una delle frequenze non sia disponibile per la trasmissione (a causa di un’interferenza ambientale o deliberata).
Ricapitoliamo…
L’anti-accecamento è un dispositivo che segnala la saturazione della banda, probabile causa di jamming, da parte del ricevitore radio, mentre la doppia frequenza è un modo per evitare si il jamming, con le riserve che abbiamo già espresso, ma serve anche per le cosiddette interferenze ambientali o disturbi casuali.
Per sapere se un sistema adotta queste tecnologie basta leggere le caratteristiche tecniche della centrale.
Al prossimo sabotaggio!
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